La rievocazione storica di un GP tra i più importanti al mondo nell’epoca d’oro delle corse in moto. Fu qui che si rivelò il talento di Jarno Saarinen
La rievocazione del “GP Pesaro Mobili” che si terrà domenica 5 giugno presso la zona industriale di Chiusa di Ginestreto è ben rappresentata dalla splendida locandina ufficiale, sintesi non solo di quella corsa-show passata alla storia ma più in generale emblema di quel motociclismo de “I giorni del coraggio” con protagonisti tre fra i più grandi e amati campioni di tutti i tempi: Giacomo Agostini, Jarno Saarinen, Renzo Pasolini. Fra le manifestazioni che ricordano le corse del passato riprese ovunque – peraltro manifestazioni non tutte di “qualità” – dopo lo stop di due anni dovuto alla pandemia, un posto particolare merita questo 7° revival del “Gran Premio Pesaro Mobili” che riporta alla gara disputata 50 anni fa il 20 agosto 1972 e che si è conquistata di diritto un posto nella storia del motociclismo.
Fra le sette “emme” che da sempre caratterizzano Pesaro (“m” come mare, monti, musica, maiolica, mobili, moto, meccanica) quella relativa alle moto e al motociclismo ha sempre assunto un valore particolare. La città di Gioachino Rossini è la città della Benelli fondata nel 1911, la seconda più antica azienda motociclistica italiana ancora in attività, seguita da altri grandi Marchi, da decine di officine specializzate, terra fucina di meccanici e tecnici, di corridori e di grandi campioni, da Tonino Benelli a Valentino Rossi, con un Moto Club (il “Tonino Benelli”) attivo dal 1932, 4° affiliato in ordine di tempo alla Federazione Motociclistica Italiana), per decenni organizzatore di grandi corse nazionali e internazionali, poi attivo nel campo delle manifestazioni storiche di qualità come pure su quello del mototurismo nonché promotore e gestore (con la collaborazione del Comune di Pesaro e del Registro Storico Benelli a cui si è aggiunta la partnership con l’Associazione Terra di Piloti e Motori) dello splendido “Museo Officine Benelli” situato in una parte della vecchia fabbrica di Via Mameli. Museo che è una “perla” davvero unica, con dentro oltre 200 motociclette Benelli e MotoBi e dal maggio 2021, temporaneamente, con la Collezione Morbidelli composta da 71 motociclette storiche, per lo più da corsa, di inestimabile valore, acquistate dall’ ASI.
Questa settima edizione della rievocazione del “Gran Premio Pesaro Mobili” si svolgerà, su un tracciato ricavato fuori porta presso la zona industriale Berloni di Chiusa di Ginestreto che fu teatro, fra l’altro, dell’ultima edizione della grande corsa nel 1978. La manifestazione porta la firma di Romano Romani, appassionato militante e instancabile organizzatore, con l’associazione “Moto e Miti anni ‘70” e il sostegno della “Terra dei piloti e dei motori”. Nell’occasione si ricorderà quell’edizione del 1972 (l’edizione precedente del 1971 è passata alla storia per l’ultimo duello fra Agostini-MV e Hailwood-Benelli) con l’exploit trionfale di Jarno Saarinen debuttante con le nuove Benelli 4 cilindri 350 e 500 (Saarinen fece il tris, vincendo anche la 250 su Yamaha) battendo Giacomo Agostini sulle MV Agusta e si celebrerà l’imprenditore e progettista pesarese “genio dei motori” Giancarlo Morbidelli deceduto il 10 febbraio 2020.