Da Pesaro a Loreto

Lunghezza: 211 Km

Tempo di percorrenza: 3,5 h

Durata: 1 giorno

Il percorso si estende fra  paesaggi collinari fino a raggiungere il Parco Naturale della Gola Rossa, si potrà godere di paesaggi suggestivi fra natura, castelli e borghi storici, toccando anche il litorale maceratese.

Per chi lo desidera, Terra di Piloti e Motori fornisce assistenza sui pernotti in strutture ricettive convenzionate, comunicandolo la richiesta all’associazione in tempi congrui.

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Tappa per tappa

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Pesaro è il punto di partenza di questo itinerario. La città offre una vasta scelta culturale, si può iniziare camminando per il centro storico, dove si potranno visitare la casa natale del celebre compositore Gioacchino Rossini (ingresso libero) e il museo a lui dedicato dove vi sono esposte stampe, incisioni, litografie, ritratti, strumenti, caricature, documenti tra cui lettere e spartiti autografati, libretti originali. Nella stanza della musica sono ospitati un Forte-Piano, strumento tastiera costruito a Venezia nel 1809 e alcuni autografi del maestro. A Palazzo Mosca troviamo i musei civici, la prima sala ospita uno dei capolavori del Rinascimento: la Pala dell’incoronazione di Giovanni Bellini, nei pressi del museo, in via dell’Abbondanza, la Domus, un’area archeologica, esempio di abitazione signorile della prima età imperiale romana, grande impatto si ha con il percorso virtuale, un vero e proprio unicum nella Regione Marche. Molto interessante anche la Sinagoga situata nelle vicinanze esattamente in via delle scuole 23, nell’area in cui si estendeva il ghetto ebraico istituito nel 1632 esistevano due Sinagoghe collegate.

Lasciando Pesaro alle nostre spalle ci prosegue in direzione di Novilara antico borgo fortificato, strategico per la sua posizione, edificato nel XIV secolo e soggetto alle dominazioni dei Malatesta, Sforza e Della Rovere. Continuando a percorrere una piacevole strada si passa Castello di Poggio e  da qui proseguiamo verso Mondavio

In un saliscendi di morbide colline si arriva a Mondavio,  entrando nel borgo ci si sente avvolti e protetti dalle mura rustiche di cotto rosso antico, tra le case affacciate sui vicoli per ammirare l’ architettura severa ma armoniosa della Rocca. Voluta da Giovanni della Rovere, fu costruita tra il 1482 e il 1492 dal più grande architetto militare del tempo, il senese Francesco di Giorgio Martini, ed è ritenuta una delle massime espressioni italiane di arte delle fortificazioni. Si prosegue verso San Lorenzo in Campo, cittadina ricca di fascino. Conserva la pianta urbanistica originale con caratteristiche viuzze interne, archi di accesso e mura di cinta castellane con torrioni attualmente privi solo delle merlature. Nella parte più elevata la rocca, di cui rimangono resti abbastanza leggibili, sotto la quale si apre la suggestiva piazzetta “Padella”. Qui si affacciano il severo Palazzo della Rovere, sede del Museo Archeologico del Territorio di Suasa e del teatro comunale Mario Tiberini, il cinquecentesco Palazzo Amatori e quello dei principi romani Ruspoli. A due passi l’Abbazia Benedettina, fra i più bei monumenti romanico-gotici esistenti nell’intera regione Marche.

La tappa successiva portà in una località di montagna, Arcevia, uno spartiacque tra la campagna marchigiana collinare ed i primi monti dell’appennino Umbro-Marchigiano. Nel vasto complesso dell’ex convento di S. Francesco, oltre al Museo Archeologico, sono presenti due raccolte di arte contemporanea dedicate allo scultore Edgardo Mannucci e al pittore Bruno d’Arcevia.

Spostandosi di circa 20 Km. verso l’interno troviamo Genga famosa per le sue Grotte di Frasassi, grotte carsiche, che consigliamo di  visitare.Il complesso è formato da una serie di grotte di cui la prima, visitabile dall’attuale ingresso, è l’Abisso Ancona, una enorme cavità che ha un’estensione di 180 x 120 m ed un’altezza di 200 m; è talmente ampia (oltre 2 milioni di m3 di volume) che al suo interno potrebbe essere contenuto senza problemi il Duomo di Milano.

Dal 1972 è sotto la tutela del Consorzio Frasassi, costituito dal comune di Genga e dalla provincia di Ancona, con l’obiettivo di salvaguardarne e valorizzarne la fruibilità scientifica e turistica.

Dal 1º settembre 1974 parte delle grotte è aperta al pubblico, divenendo nel tempo una delle maggiori attrazioni turistiche delle Marche; si è stimato che da allora oltre 12 milioni di persone le abbiano visitate

Proseguendo nel nostro tour, arriviamo a Jesi. Circondata da una cinta muraria fra le meglio conservate della regione, detiene il titolo di “Città esemplare” Unesco per la capacità di preservare il patrimonio architettonico, artistico e culturale. A Jesi si può visitare il Palazzo Pianetti,, significativo esempio di architettura settecentesca, nel 1901 divenuto sede della Pinacoteca Civica., che custodisce all’interno la bellissima Galleria degli Stucchi lunga più di 70 metri e un consistente gruppo di opere di Lorenzo Lotto, tra le quali spicca il grandioso capolavoro della Pala di Santa Lucia.Molto interessante è il Museo Federico II: un viaggio attraverso il tempo e lo spazio, per scoprire il mondo meraviglioso di Federico II di Svevia nel luogo magico dove tutto ha avuto inizio il 26 dicembre 1194. Nello storico Palazzo Ghislieri troviamo sedici sale tematiche per vivere in prima persona le battaglie che hanno segnato un’epoca, per scoprire i castelli dell’imperatore e volare con i suoi falchi. Installazioni interattive, animazioni tridimensionali, contenuti multimediali, ricostruzioni

Proseguendo nel nostro itinerario arriviamo alla tappa finale del nostro viaggio, Loreto. sede del Santuario Pontificio della Santa Casa di Loreto.  E’ d’obbligo visitare la Basilica , il cui interno assai suggestivo è meta di pellegrini che giungono da tutto il mondo per pregare davanti alla statua della Madonna nera. Il campanile del Santuario è stato disegnato da Luigi Vanvitelli. Una delle esperienze meno conosciute, ma non per questo meno affascinante da fare a Loreto è costituita dal percorso dei Camminamenti di Ronda, quello che giornalmente l’esercito compiva a difesa della Basilica per sventare gli attacchi dei saraceni.

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